Autore: Inglese - Editore: Quintessenza Edizioni - Anno: 2013 - Pagine: 310 - Immagini: 762 - TESTO IN ITALIANO
prezzo ribassato - PREZZO ORIGINALE di copertina €. 140.00
La natura è stata e sempre sarà musa ispiratrice nel campo dell’arte e della scienza. Tutto ciò che è davanti ai nostri occhi, sia nel mondo animale sia in quello vegetale, non è altro che il frutto dell’evoluzione di milioni e milioni di anni, in relazione all’ambiente e alle forze che interagiscono in questo meraviglioso sistema.
Ogni forma, ogni struttura, ogni caratteristica delle strutture biologiche e non, è scaturita dall’azione, nonché dal trasferimento, dissipazione ed assorbimento di energia da un sistema all’altro, sottoforma di agenti chimici, fisici e meccanici, con una conseguente lenta e graduale modifica strutturale, morfologica e quindi funzionale del corpo e del sistema stesso.
Nel campo dentale, che è poi quello che ci interessa più da vicino, l’osservazione degli elementi dentali naturali, assieme all’esame strutturale in rapporto alla funzionalità, è la chiara risposta al “perché” di una determinata forma anziché un’altra e a quali possano essere state le forze e quindi la funzione che ha determinato la situazione stessa.
Da studi scientifici e dai reperti fossili, è stato comprovato che gli elementi dentali della specie umana, negli ultimi due-tremila anni, non hanno subìto alcuna modifica morfologica e funzionale, per cui è evidente che gli stadi evolutivi in relazione all’ambiente sono dei processi lenti e graduali e che quindi le strutture biologiche sono abbastanza stabili ed immutabili in archi di tempo sufficientemente lunghi. In effetti, possiamo cominciare ad evidenziare delle differenze significative osservando i denti dei primati umanoidi, i cui fossili risalgono a qualche centinaia di migliaia di anni fa, in cui gli elementi dentali appaiono molto più grandi e robusti, adatti sicuramente alle abitudini alimentari di quei tempi, anche se molto simili nella forma agli elementi dentali odierni. Tenendo conto della stabilità dimensionale e morfologica in un arco di tempo abbastanza ampio, possiamo considerare l’elemento dentale odierno il modello ideale da osservare e imitare per riprodurre. Un’osservazione ed imitazione non limitata solamente all’aspetto morfologico e funzionale, ma anche all’aspetto strutturale e a tutti i fenomeni ottici che si sviluppano all’interno della struttura stessa. Quindi non possiamo né ignorare, né prescindere da tutto ciò che la natura ha prodotto e che oggi ci offre, ma soprattutto non possiamo avere la presunzione di poter creare di meglio. L’osservazione della natura e nel nostro caso specifico del dente in tutte le sue sfaccettature, è sicuramente l’esercizio per eccellenza da seguire; un’osservazione che non va assolutamente limitata all’elemento dentale come singola entità, ma in relazione agli altri elementi dentali e alle strutture anatomiche che li circondano, come i tessuti gengivali, le labbra, ma anche il viso, la personalità e il carattere del soggetto preso in esame. Solo così saremo in grado di estrapolare tutte le caratteristiche, di stabilire dei parametri oggettivi e di formulare un quadro estetico ideale, condiviso e condivisibile quasi da tutti.
In un piano di trattamento, questi parametri oggettivi dell’estetica sono da considerarsi come punto di partenza e non di arrivo; infatti è fondamentale adattarli alla situazione che ci viene presentata, relazionandoli alle labbra, al sorriso, alla fonetica e alla funzionalità. Quindi, una individualizzazione dei parametri oggettivi dell’estetica, fino all’ottimizzazione e funzionalizzazione, dipendente in gran parte dall’abilità artistica e sensitiva dell’operatore e dalla sua esperienza, agendo sia sull’aspetto morfologico-posizionale degli elementi dentali sia sulle caratteristiche cromatiche, strutturali interne e sulla macro- e microtessitura della superficie dentale.
Quindi, un’attenta analisi della morfologia dentale, oltre a farci comprendere la funzionalità di ogni singolo elemento, ci permetterà di capire la relazione che esiste con le strutture circostanti, in particolare con il design delle parabole gengivali e delle papille, nonché con il loro livello, la posizione e la geometria delle aree di contatto.
Naturalmente, in questo caso entrano in gioco anche la disposizione e la posizione degli elementi dentali, (la ruotazione, l’inclinazione, la vestibolarizzazione o palatizzazione), che influiscono in maniera determinante sugli aspetti succitati. Nella prima parte di quest’opera la nostra attenzione sarà focalizzata sull’esame di alcune caratteristiche morfologiche dei denti e sulla loro importanza in primis; successivamente ci concentreremo sull analisi dento-gengivale e l analisi dento labiale, che determinante anche nell’espletamento della fonazione.
Infine, viene trattata la micro- e macrogeografia superficiale dei denti e l’influenza di quest’ultima sul riflesso della luce e in particolare di come questo possa influire sull’aspetto e sulla dimensione dentale. Vengono inoltre affrontati e analizzati tutti i fenomeni e tutte le proprietà ottiche fondamentali da conoscere e da imitare nei nostri restauri, al fine di renderli più vicini al modello naturale.
L’osservazione, la percezione e l’interpretazione individualizzata è sicuramente l’esercizio più efficace per comprendere la forma dentale, stimolando l’organo della vista e allenando il cervello a scoprire e a vedere tutti quegli aspetti e quelle caratteristiche che prima erano completamente oscuri e talvolta ignorati. Questa forma di allenamento visiva ci aiuterà ad immagazzinare e riconoscere tutti questi aspetti, per poi poterli esprimere nella pratica all’interno della riproduzione plastica dei nostri restauri.
Pertanto, più che soffermarmi sulla descrizione astratta e generalizzata dei denti, è mia intenzione (nella prima parte del libro), stimolare il lettore a comprendere le forme attraverso la semplice osservazione, ritenendo questo esercizio utile per raggiungere l’eccellenza e per poter accrescere l’abilità artistica e, soprattutto, per non rischiare di essere ripetitivi nell’eseguire sempre le stesse forme dentali, quasi come fossero un segno di riconoscimento del nostro stile, rischiando di cadere nella monotonia della routine e di allontanarsi dal modello naturale. Osservare le forme dentali relazionandole ai tessuti circostanti, al viso, all’individuo, all’età e di conseguenza ai segni dell’invecchiamento, alla funzione e anche alle situazioni disfunzionali, ci insegna a comprendere e ad arricchire il puzzle della nostra conoscenza. Avere a disposizione dei denti estratti e una documentazione fotografica dei denti naturali, in relazione ai tessuti circostanti, è sicuramente l’atlante per eccellenza da consultare giorno dopo giorno, estrapolando di volta in volta tutte le caratteristiche morfologiche e funzionali degli stessi, aggiungendo così un nuovo tassello al nostro sapere.
Dopo una classificazione di base riguardante la forma e contorno dentale, passeremo all’analisi degli aspetti più importanti, sia sotto il punto di vista funzionale, sia sull’influenza e relazione dei profili dentali con i tessuti gengivali adiacenti, la cui forma è strettamente legata all’anatomia e all’emergenza della corona dentale, che si sviluppa nel terzo cervicale a livello
dei primi millimetri al di sopra della giunzione amelo-cementizia.
L’applicazione di tutte le nozioni acquisite e l’esercizio costante nella riproduzione delle forme dentali, sia sul materiale dimostrativo sia nella pratica quotidiana, durante la realizzazione dei casi clinici reali, sarà oggetto della seconda parte del libro, ove verranno illustrati nello specifico materiali e tecnologie differenti nell’ambito di riabilitazioni più o meno complesse, in ordine del tutto casuale e approfondendo in ogni caso clinico argomenti, problematiche, materiali e tecnologie differenti.
Buona lettura
Stefano Inglese
INDICE:
L'osservazione della natura
Il contorno del dente, morfologia e dimensione
Esposizione dentale e collocazione spaziale dei margini incisali
Il piano incisale e la linea interincisiva
Asse dentale, zenit e angoli interincisali
Classificazione, biotipo gengivale, simmetria e dominanza
Caretteristiche superficiali, micro- e macrotessitura
Gli effetti dell'invecchiamento del dente
Luce, traslucenza, fluorescenza, opalescenza e valore
L'esercizio dell'emulazione della natura
Forma e tecniche di stratificazione
Wax-up diagnostico e mock-up estetico
La presa del colore, la preparazione e l'impronta
Il provvisorio e il modello master
Duplicazione e stratificazione
La cementazione adesiva
Correzione, colorazione e cottura di prelucidatura
Trasferimento dei dati dallo studio al laboratorio
La percezione illusoria
Armonia e naturalezza
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