- Perché è importante conoscere le cause della perdita dei denti
La conoscenza delle cause della perdita dei denti, associata all’esame clinico strumentale,
svolge un ruolo primario nel garantire la salute dento-parodontale delle strutture
residue e nel successo a lungo termine delle terapie. Oltre all’aspetto eziologico della
malattia, sono importanti la “compliance” e le aspettative del paziente.
- Selezione del paziente nella riabilitazione implanto-protesica
In letteratura, i dati sulla correlazione tra il fallimento implantare e alcune patologie
e condizioni sistemiche e locali considerate come importanti fattori di rischio, sono
molto controversi. Le conclusioni di molti studi si basano sull’associazione tra variabili
poco definite, su campioni con potenza insufficiente per avere significatività
statistica, e “follow-up” troppo brevi. Certamente i potenziali rischi di fallimento sussistono
e non sono pochi; necessitano di una conoscenza specifica da parte del clinico
e devono essere discussi con il paziente in modo approfondito prima di formulare un
piano di trattamento ed intraprendere una riabilitazione implanto-protesica.
- Da che cosa dipende il successo della riabilitazione protesica?
L’approccio multidisciplinare costituisce un fattore determinante per il successo della
riabilitazione protesica. L’attenta valutazione della sfera psico-sociale e del vissuto
personale del paziente e l’applicazione corretta dei principi protesici, portano all’accettazione
della riabilitazione stessa.
- La dinamica mandibolare e i principi costruttivi in protesi
In protesi, i principi costruttivi sono comuni a tutti i tipi di riabilitazione, fissa o rimovibile,
su denti naturali o su impianti. Essi sono strettamente correlati tra loro e con
la complessa funzionalità dell’apparato stomatognatico. In questo capitolo i principi
costruttivi vengono descritti nell’ambito della funzione masticatoria, della fonetica e
dell’estetica.
- Edentulismo parziale: Quando dobbiamo intervenire? Come
dobbiamo intervenire? Quando è raccomandabile utilizzare gli impianti?
Non tutte le condizioni di edentulismo parziale possono essere risolte ricorrendo agli
impianti per diverse ragioni: scarsa quantità d’osso, impossibilità di incremento osseo,
relazioni intermascellari sfavorevoli, inadeguato sostegno dei tessuti periorali, fattori
fonetici ed estetici, e, non ultimo, la possibilità di mantenere una igiene domiciliare
adeguata. La scelta terapeutica più opportuna per il paziente dipende da una attenta
valutazione delle sue condizioni psicologiche, orali, sistemiche ed economiche.
Introduzione alla riabilitazione implantoprotesica del paziente edentulo.
G. Schierano, C. Manzella, G. Menicucci, M. Corrias, G. Pejrone, G. Preti
- Protesi totale ritenuta da impianti
La riabilitazione protesica dei mascellari edentuli con protesi rimovibile ritenuta da
un ridotto numero di impianti offre ad un costo accessibile, i vantaggi dell’osseointegrazione
proposta da Brånemark. Il capitolo prende in considerazione, sia per la mandibola
che per il mascellare, il numero di impianti, il tipo di ancoraggio, i requisiti, i
vantaggi e gli svantaggi di questa modalità di riabilitazione.
- Ponte nella mandibola edentula fisso su impianti
Il protocollo originale proposto da Brånemark per la riabilitazione della mandibola
edentula mediante ponte fisso con estensioni distali ha subito nel tempo modifiche
sostanziali grazie a nuove tecniche di chirurgia per l’incremento osseo, ed a configurazioni
protesiche che, sfruttando impianti inclinati, consentono una riduzione dei costi.
Il capitolo prende in considerazione il numero, la sede degli impianti e la tipologia
di riabilitazione protesica in funzione della quantità ossea disponibile. Viene inoltre
ampiamente trattata la riabilitazione implantoprotesica con la tecnica della chirurgia
guidata.
- Ponte fisso nel mascellare edentulo
La riabilitazione del mascellare edentulo con un ponte fisso su impianti richiede una
corretta programmazione radiologica e chirurgica, e la conoscenza dei principi basilari
della riabilitazione protesica. Tra i molteplici fattori che condizionano il trattamento
implantoprotesico, la quantità ossea è il più importante. Il capitolo prende in considerazione
le opzioni riabilitative del mascellare edentulo con ponte fisso in rapporto alle
condizioni anatomiche.
La riabilitazione implanto-protesica è oramai una prassi terapeutica assai diffusa in Odontoiatria. Il boom della procedura implantare è tanto più sorprendente per chi, come me, è così abbondantemente avanti negli anni da ricordare il periodo primordiale in cui, anche in Italia, furono proposti dispositivi metallici di fattura artigianale, piuttosto rudimentali. |
L’inserimento degli impianti non è fine a se stesso. Ciò che il paziente richiede, in sostituzione dei suoi denti perduti, è una protesi che lo reintegri sia funzionalmente, sia esteticamente. L’applicazione di protesi, molto varie in rapporto alle molteplici condizioni individuali, ubbidisce del tutto, anche nel caso di supporto implantare, ai precetti della protesi tradizionale. Però la sua programmazione è strettamente correlata a quella dei siti implantari.
La protesi supportata da impianti endossei si distingue dalla protesi tradizionale anche per un’altra caratteristica: il rapporto tra impianto e osso, infatti, non è un rapporto articolare, sia pur minimale, com’è il rapporto tra alveolo e radice del dente naturale. Il contatto diretto tra metallo e osso è di tipo rigido, anchilotico.Non sono presenti i microcedimenti del legamento periodontale né tantomeno i miniadattamenti posizionali consentiti dal rimaneggiamento dell’osso alveolare e del cemento radicolare. Di qui l’assoluta esigenza di rispettare le procedure protesiche per il ripristino armonico dell’occlusione sottoposta ad imponenti sollecitazioni funzionali, non solo assiali, ma anche trasversali e torsionali.
Questa interdipendenza tra le due progettazioni è la ragion d’essere di quest’opera che è il condensato di un’attività ormai fortemente consolidata, svoltasi sotto la guida del Prof. Preti insieme ai suoi due preziosi collaboratori Prof. Bassi e Schierano. Da rilevare inoltre l’autorevole contributo di alcuni allievi-colleghi che hanno condiviso la fertile attività di ricerca e di applicazione clinica che così tanti riconoscimenti e premi ha saputo raccogliere, soprattutto in campo internazionale.
Completa opportunamente l’esposizione dei problemi specifici della riabilitazione implanto-protesica, un capitolo dedicato alla Parodontologia e perciò affidato al Prof. Aimetti e collaboratori. La partecipazione del parodontologo al team implantare è importante, come facilmente intuibile, per la corretta manutenzione nel tempo del manufatto implanto-protesico, Le norme igieniche sono, infatti, particolarmente cogenti, specialmente al colletto, dove la barriera all’ambiente settico del cavo orale è data dalla giustapposizione della gengiva al metallo. La longevità della maggior parte degli impianti e gli stessi riscontri sperimentali (le statistiche riferite, soprattutto internazionali, hanno delle percentuali di successo che si potrebbe definire “bulgare”), hanno smentito le preoccupazioni circa un’eventuale porta d’ingresso all’infezione. Inoltre, la compartecipazione del parodontologo, come pure quella dell’endodontista, avviene sin dall’inizio della pianificazione dell’intervento, quando si tratta di recuperare o no denti compromessi, ancora eventualmente suscettibili di trattamento.
La ricca documentazione iconografica che completa e illustra il testo attesta la grande esperienza degli Autori che hanno saputo condensare, in maniera così efficace e descrittiva, le conoscenze raccolte e sviluppate in circa un trentennio di feconda attività clinica e di ricerca.